top of page

Due chiacchiere con Edoardo Massimo Del Mastro, Mentenomade!

Aggiornamento: 29 lug

Di Gloria Cesetti


È uno dei travel influencer più seguiti in Italia: viaggiatore, videomaker, tatuatore professionista e padre. Nel suo secondo libro usa il trekking come metafora della vita. Lo abbiamo incontrato a Montegranaro (FM) insieme agli amici di Veregra Lab e con il patrocinio del Comune di Montegranaro.


ree

1- Ciao Edo, com’è andato l’incontro a Montegranaro?


È andata benissimo.

Erano mesi che, per motivi personali, non partecipavo a un evento dal vivo come questo, e posso dire di essere stato davvero bene. Giuseppe, i suoi collaboratori e tutte le persone presenti ci hanno accolti, sia me che mio figlio Thomas, facendoci sentire come a casa. Ed è stato meraviglioso.

2 - Che sensazioni ti ha lasciato condividere con il pubblico la tua storia? Condividere la mia storia e quei momenti con un pubblico così è il tipo di sensazione che mi ricorda quanto sia importante incontrarsi in una piazza, guardarsi negli occhi, ridere insieme.


È lì che la vita si accende...


3 - Qual è stato, nel tuo percorso, quel passo avanti che ha davvero fatto la differenza,

quello che ha cambiato la direzione?

Il vero passo avanti è stato decidere di lasciare andare alcune cose del mio passato. Quei passi mi hanno permesso di guardarmi indietro, non per restarci incastrato, ma per riconoscere tutto ciò che mi aveva avvelenato per troppo tempo... e trasformarlo in antidoto per la seconda parte della mia vita.Ora vivo con più consapevolezza, con una voglia più chiara di dedicare tempo solo a ciò, e a chi merita davvero la mia presenza. Il mio tempo è prezioso, e sto imparando a trattarlo come tale.


4 - Nel tuo podcast “Na chiacchierata”, parli di un “passeggero invisibile” che non va scacciato ma compreso. Come hai imparato a stargli accanto? Ho imparato a stargli accanto quando ho capito che non avrei più viaggiato senza di lui.


Grazie alla terapia e a un lungo lavoro su me stesso, ho compreso che quel passeggero invisibile, per quanto scomodo, era lì per rimettermi in carreggiata, nei momenti in cui stavo sbandando o perdevo la direzione.

Oggi non lo considero più un nemico, ma una presenza invadente del mio passato, che nel modo più ruvido e doloroso possibile voleva farmi imparare qualcosa.Un pò come quel professore che pensavi ce l’avesse con te, ma che in realtà stava solo cercando di insegnarti una lezione importante.


5 - Cosa ha significato per te il silenzio durante i viaggi? In che modo ti ha aiutato ad ascoltarti davvero?

Il trekking e il silenzio sono stati e continuano a essere, la cura della mia anima e della mia mente. Quando sei in Alaska, nel bel mezzo del nulla, circondato solo da centinaia di chilometri di natura, i tuoi pensieri fanno un rumore assordante.A seconda del periodo della vita in cui ti trovi, quei pensieri possono coccolarti o tormentarti.Ci sono stati momenti in cui il silenzio mi accarezzava. Altri in cui mi esplodeva dentro, costringendomi ad ascoltare ciò che non funzionava.Tutto questo mi ha aiutato più di quanto potessi immaginare.Naturalmente, anche l’aiuto di professionisti è stato essenziale. Ma per me, è stato l’incontro tra i due elementi, il farmi ascoltare e l’ascoltarmi a fare davvero la differenza. 6 - Cosa diresti a chi sogna un viaggio in solitaria ma è frenato dalla paura o

dall’insicurezza? Qualche anno fa gli avrei detto: “Buttati! Fallo! Cosa aspetti?”Oggi, con un po’ più di esperienza e consapevolezza, direi invece: “Ascoltati. Valuta bene qual è il passo giusto per te.”


Durante le mie call individuali parlo spesso di questo. Quello che cerco di trasmettere è che non esiste una regola uguale per tutti. Ho incontrato viaggiatori capaci di girare il mondo da soli senza alcuna difficoltà, e altri che tremavano solo all’idea di trovarsi da soli all’aeroporto.

Il viaggio in solitaria non è per tutti.

Certo, molti superano la paura iniziale e vivono esperienze incredibili. Ma altri capiscono che non fa per loro.


Il mio consiglio?Capisci quanto vuoi spingerti oltre.

Per alcuni, partire da soli può voler dire andare al cinema in una città vicina. Per altri, è volare in India per un mese.L’importante è ascoltare sé stessi, non farsi influenzare da chi conosciamo solo tramite un reel su Instagram.


Siamo tutti diversi. E va benissimo così. Anzi, è bellissimo così...

ree

7- Con i tuoi libri racconti tanto di te, ma offri anche molto agli altri. Qual è il

messaggio che speri arrivi più forte a chi ti legge? In realtà, il messaggio che cerco di trasmettere in ogni mio libro, post o newsletter è uno soltanto: "non è mai troppo tardi". Ognuno di noi ha una strada da percorrere, piena di ostacoli, deviazioni, buche e rallentamenti.Ma nonostante tutto, lungo quel percorso ci sarà sempre un paesaggio che merita di essere guardato!

E alla fine, se non molliamo, ci sarà anche una destinazione più bella di quanto potessimo immaginare.


ree


Il sindaco Endrio Ubaldi ha espresso la sua soddisfazione per la riuscita dell’evento, sottolineando come Montegranaro sia «una città che offre molti eventi per la comunità» e ribadendo che «le porte saranno sempre aperte a iniziative come questa». L’assessore Gastone Gismondi, da parte sua, ha evidenziato con entusiasmo la presenza di numerosi giovani tra il pubblico come segnale bellissimo di partecipazione attiva delle nuove generazioni. Infine, la presidentessa del VeregraLab Marta Morresi ha rivolto un ringraziamento sentito a tutti i presenti, agli organizzatori e a Mentenomade.



ree

Foto di Andrea Turtu'

 
 
 

Commenti


  • Spotify
  • Instagram
  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • YouTube
  • TikTok
Logo-TOCC-removebg-preview.png
bottom of page